Lasciata l’auto nel piccolo parcheggio di Schiaroglio si prende il sentiero (attenzione!) non venti metri prima dove c’è l’evidente indicazione per Monte Colombo, ma proprio all’estremità del parcheggio stesso dove invece non è presente alcuna indicazione.
Si attraversa la frazione e si esce dalle case in corrispondenza di un’ultima abitazione riconoscibile da un lavandino esterno. Si entra quindi nel bosco e seguendo la traccia (non ci sono tacche, nè se ne troveranno lungo l’intero percorso) a tratti molto evidente, a tratti molto meno, si raggiunge il nutrito gruppo di baite Ciantel del Re (1550 m) posto in bella posizione proprio al termine del bosco.
Di qui in poi gli spazi aperti aiutano molto l’orientamento e l’individuazione del percorso migliore che segue in direzione nord il filo della dorsale allontanandosene momentaneamente solo per aggirare a sinistra la q. 1681. A parte questa piccola deviazione ci si muove agevolmente lungo il costone approfittando talvolta delle tracce di passaggio delle mucche per evitare l’erba più alta. Per qualche tratto è anche presente un sentiero.
In questo modo si raggiunge l’alpe Colma (1997 m) situata proprio sul crinale che si sta percorrendo.
Superato il suddetto alpeggio di poche decine di metri si abbandona la dorsale piegando gradualmente verso destra ed entrando nel vallone di Manda. Qui ci si muove senza percorso obbligato fra rododendri, massi sparsi e pietraie di massi accatastati puntando direttamente verso la Bocchetta di Manda che si trova dietro un evidente montagna rocciosa che va presa come riferimento e superata sulla destra. Il progredire è un po’ faticoso per l’assenza di sentiero.
Raggiunta la bocchetta (2472 m) con un ripido pendio si svolta sinistra e si risale senza difficoltà la cresta est della punta Manda fino all’anticima (2625 m), attenzione però a non scivolare specialmente in discesa e con erba umida.
Dall’anticima parte una crestina rocciosa non difficile (ci si aiuta però con le mani) ma a tratti MOLTO aerea. Seguendola si raggiungono in sequenza le due punte della Manda, la 2628 e la 2640 su cui è presente una placchetta del CAI di RIvarolo. Solo pochi metri prima di raggiungere quest’ultima è necessario abbandonare il filo di cresta e abbassarsi di qualche metro dal lato sud per evitare un saltino che precede la vetta.