La roccia richiede un po' di attenzione, specie nella parte bassa, che è purtroppo piuttosto sporca, e con problemi di vegetazione. Meglio verso l'alto. I due tiri finali sono belli e divertenti, e riscattano in parte i tiri bassi, abbastanza mediocri. La parete è comunque sempre esposta.
La chiodatura è ottima a fix, molto corti, a tratti sovrabbondanti. Su certi tiri si può tranquillamente saltare delle protezioni, a meno che non si voglia partire con una ventina di rinvii all'imbrago...
E' sufficiente una corda da 70 m, ed i rinvii.
Sono inoltre possibili alcune varianti al percorso originale, che descriverò.
Sulla parete sono presenti inoltre due belle vie moderne a spit (vedere sito vitali-brambati), una classica (diedro scarabelli, riattrezzato in parte), ed altre vie vecchie ormai in disuso e decisamente sconsigliabili per la qualità della chiodatura e la sporcizia della roccia.
Su tutta la parete del buco del piombo c'è un divieto di arampicata, causa nidificazione del falco pellegrino, in genere nel periodo primaverile. Le date variano di anno in anno: informarsi!
Prima libera: Renato Casarotto
Avvicinamento:
da Erba salire ad Albavilla. Dal centro del paese (chiesa), seguire i cartelli per il buco del piombo. La strada procede a mezzacosta tra belle ville, poi ad un bivio (cartello) inizia a salire. Da qui in poi la strada è stretta e ripida, un po’ accidentata, ma sempre asfaltata.
Superata la Trattoria Alpina al primo tornante, si prosegue fino al termine della stradina, presso la cascina zoccolo. Possibilità d posteggio limitate.
Dal posteggio seguire in piano la sterrata, seguendo le indicazioni per il buco del piombo, si sorpassano alcuni bivi e, sempre seguendo le indicazioni, si giunge al cancelletto della grotta.
Scendere leggermente a guadare il torrentello che esce dalla grotta, e subito dopo, abbandonare il sentiero segnato in bianco e rosso per prendere una traccia che, in pochi metri, porta alla base del riconoscibilissimo diedro scarabelli.
Ancora qualche metro in salita a sx, e giungere alla base di una rampa che conduce ad un diedrino con evidenti spit, dove si trova l’attacco della via.
Fin qui si può giungere anche dall’eremo di san salvatore o dall’alpe del vicerè (vedi sito).
L1: salire la rampa fino al primo spit. Non seguire gli spit (è la variante Jack Canali che descriverò dopo), ma traversare a dx (freccia e bollo gialli sbiaditi) fino a doppiare lo spigolo, oltre il quale si sale a sostare alla base di un diedrino; 5b
L2: si sale il diedrino, un po’ disturbati dalla vegetazione, e si prosegue su una placca con passo tecnico non banale, fino alla sosta; 6a+
(fino qui è possibile arrivare seguendo la variante Jack Canali: dalla rampa iniziale, seguire gli spit nel diedrino strapiombante, faticoso ma su buone prese, segue poi un diedro su roccia piuttosto sporca. seguendo gli spit ci si va a ricongiungere verso dx alla via originale a metà della L2; 6a)
L3: dalla sosta salire qualche metro fin sotto un tetto: traversare tutto a sx per aggirare il tetto per un diedrino disturbato dalla vegetazione, e proseguire poi per rocce frammiste ad erba (catena per aiutarsi) in verticale fino alla sosta; 5b
Variante (consigliata): superare direttamente il tetto (molti spit, e possibile sia al centro che più a dx) con passaggio atletico, poi breve placchetta fino a prendere la catena che consente di superare un tratto di erba verticale fino alla sosta, pochi metri a dx della sosta della via originale: si consigia di recuperare il secondo, e poi spostarsi alla sosta originale per affrontare il tiro successivo; 6b
L4:salire il diedro verso sx, con bella arrampicata su roccia buona, poi con percorso semicircolare, seguendo i numerosissimi spit, ci si porta gradualmente a dx a superare delle lame faticose in leggero strapiombo, al termine delle quali si prosegue qualche metro in verticale, e si traversa infine in piano a dx qualche metro fino in sosta; 6a+
L5: dritti dalla sosta su placca tecnica, con bei passi fino sotto ad una pancetta terminale, da superare sulla dx. Proseguire dritti fino alla catena, su un sasso oltre le prime piante del bosco; 6a+
Discesa:
in doppia dalla via. Alcune calate sono in strapiombo, attenzione! Con una corda singola da 70m sono sufficienti 4 calate
- Cartografia:
- Kompass - lago di como - lago di lugano
- Bibliografia:
- sito Paolo vitali e Sonja Brambati