Accanto al cancello di accesso alla centrale ha inizio la strada (percorribile in estate anche in automobile o in bicicletta) che si inoltra nel vallone dell’Arma e sale al Colle Fauniera. Con la neve la strada viene completamente chiusa al traffico e da qui si calzano gli sci percorre un lungo tratto che si sviluppa in leggera salita, superando una casa ed alcune costruzioni di servizio al bacino idrico. Giunti in prossimità dei primi tornanti, dove la pendenza aumenta, si tagliano i pendii prativi per ritrovare la strada più a monte. Raggiunto il pianoro dove sorge il rifugio Carbonetto (1875 m), nei pressi di una palina in legno (indicazione per il “Col Serour”) si prende una deviazione a sinistra il leggera discesa che supera un rio e si porta verso il centro del vallone del Serour. Senza scendere alle baite del Gias Serour, si prosegue in salita sulla sinistra orografica del vallone, superando ampi pendii. Dopo aver guadagnato alcune centinaia di metri, sul lato opposto del vallone si vede una piccola costruzione in muratura, che si oltrepassa mantenendosi sulla sinistra orografica. Dopo aver superato un pendio leggermente più sostenuto, si arriva in vista del colle, che si apre sulla destra (sinistra orografica). Qui non resta che proseguire in leggera pendenza fino alla meta.
Per la discesa si può raggiungere la piccola costruzione in muratura e da lì scendere al Gias Serour tenendosi al centro del vallone. Dalle baite si prosegue sulla destra orografica rimanendo nel vallone e si scende fino al boschetto di larici che costeggia il torrente. Dopo un guado che consente di superare un piccolo rio laterale, si continua a scendere fino alla passerella che permette di tornare sulla strada di salita. Ripercorrendo gli ultimi chilometri della strada si raggiunge il punto di partenza.
- Cartografia:
- Bassa Valle Stura e Valle Grana n. 14 Fraternali editore