Qui si imbocca a destra Via delle Fabbriche, che risale la Val Cerusa. Dopo circa 1 km si attraversa un ponte a sinistra e si imbocca Via della Brigna: questa stradetta, molto stretta e tortuosa, si inerpica decisamente fra i fitti boschi, supera parecchie case isolate e giunge ad un colletto.
Trascurando la diramazione che scavalca il colletto, si prosegue a destra sempre in ripida salita (ind. per Campenave), si lascia più in alto una diramazione che scende a sinistra verso Crevari e si giunge ad un bivio (306 m, 3 km circa dal ponte): qui conviene parcheggiare in uno slargo prativo (fonte: Gambeinspalla.altervista.org).
Si procede sul ramo di sinistra della strada, che oltre una prima villetta diventa sterrata. In moderata salita la stradetta, con tratti cementati, entra nel bosco, effettua un paio di tornanti ed esce in alto, presso un magnifico prato in pendenza dal quale appare il Monte Pennone.
Tagliato il prato in falsopiano, la strada passa davanti ad una caratteristica grande casa isolata (Casa Trognillo) poi, praticamente in piano, si raggiunge un bivio: trascurato il ramo di sinistra, che scende in breve alle Case Brigna (392 m), si prosegue per poche decine di metri sul ramo di destra, in leggera salita. Ad una curva si lascia la strada e si raggiunge a destra l’evidente cabina di ispezione di un metanodotto: da qui inizia un sentierino fra i rovi che segue la direttrice del metanodotto.
Seguendo il sentierino per una ventina di metri, si incontra una traccia che si stacca a destra: seguendola, si superano un paio di modesti rii, si passa accanto ad un palco per la caccia al colombo e si giunge sotto i costoni rocciosi delle Rocche du Prou Ballou.
Si superano le Rocche e si continua lungo il sentiero fino ad avvistare i contrafforti rocciosi sul pendio erboso soprastanti. Si abbandona il sentiero e, per traccia non obbligata, si sale alle meglio tra sterpaglie, cespugli e torrenti in secca, puntando alla base del primo risalto roccioso di una cresta logica ma discontinua (per certi versi simili alla via NiPa alla Rocca dell’Erxo).
Giunti alla base di tale risalto, si inizia una bella cavalcata di risalto in risalto, completamente priva di protezioni in loco, che sbuca infine direttamente in cresta. Si tratta di un alpinismo “esplorativo”, stile vecchi tempi. E’ possibile cercarsi la via di salita che si preferisce, adattandola alle proprie capacità e alle possibilità di fare assicurazione (non sempre ineccepibili). In media, passaggi dal II+ al V. Consigliati numerosi cordini e friend piccoli e medi. Prestare attenzione alla qualità della roccia (non è raro che alcuni appigli su certe linee possano cedere talora).
Discesa puntando alle Rocche di Prou Ballou e di lì di nuovo all’auto.