Lungo tutta la salita non ci sono fonti d'acqua, ed anche alla Baita non è detto che essa sia sempre disponibile. Conviene quindi partire con una buona riserva, in modo da non rimanere a secco.
L'anello è stato fatto con una MTB full, ma è fattibilissimo anche con una front.
Dal parcheggio si continua sulla SP e, al bivio per Lurisia, si prosegue sulla destra in salita fino al colle del Mortè (3,90 Km). Al Colle si svolta a sinistra passando accanto ad una trattoria (attenzione al traffico nei due sensi perché non c’è molta visibilità sui veicoli provenienti in senso inverso), e ci si immette su una carrareccia in salita (la sbarra all’inizio è facilmente aggirabile, e il divieto di transito riguarda solo i veicoli a motore).
Inizia così una salita su sterrato dal fondo generalmente buono, anche se caratterizzato da profondi solchi lasciati dai trattori, e da un albero posto di traverso a mo’ di forca caudina. Superato l’intoppo, la salita è da prima ridotta e il tracciato si inoltra nel bosco.
Si giunge ad un bivio dove è indifferente prendere l’uno o l’altro dei due rami, perché entrambi confluiscono più a monte. Le paline indicano il tracciato a destra come adatto per le MTB, e quindi si può prendere questo. Si continua a pedalare nel bosco, alternando tratti di salita con altri in falso piano, finché si giunge alla confluenza dei due sentieri. Di qui si continua, sempre nel bosco, e si raggiunge la Cappella dell’Olocco (m. 988, 1 ora circa dalla partenza).
Dalla cappella si prosegue sulla strada asfaltata in decisa salita, dove ad ogni affondo di pedale la ruota anteriore tende a sollevarsi. Si consiglia in questo tratto di chiudere forcella e ammortizzatore, per non dissipare energia nella compressione degli elementi elastici.
Si continua sull’asfalto in un bel bosco di faggi, finché l’asfalto finisce ed inizia lo sterrato (sempre in salita tanto per gradire). Dopo circa 12 Km dalla partenza, si lascia la carrareccia (che conduce al gias Mascarone) per un sentiero sulla sinistra (tacca rosso-bianca), che procede inizialmente in discesa per poi iniziare la risalita nei pressi di una curva, caratterizzata dal pilone di un impianto di risalita sciistico. Il tracciato ora continua in salita, con un fondo non sempre ottimale, passa sotto l’ovovia che proviene da Lurisia, e conduce, dopo alcuni tornanti, alla Baita del Monte Pigna. Tempo totale di ascesa: circa 3 ore dalla partenza.
Chi avesse ancora energia da consumare potrebbe salire fino alla sommità del Monte Pigna (m. 1761), con un dislivello aggiuntivo di 258 metri. Io non l’ho fatto e quindi non posso dire se questo tratto sia ciclabile o se si debba spingere.
Dalla Baita il panorama spazia sulla pianura cuneese, la Bisalta, il Monviso, ed il Monte Rosa in lontananza, dal lato occidentale; mentre dal lato orientale si vede la Valle Ellero, le costruzioni di Prato Nevoso (vabbé….) e i monti della Balma.
In questo modo siamo saliti alla Baita del Monte Pigna (chiusa il giorno dell’escursione, cioè il 12 agosto 2017) essenzialmente dal lato ovest. Ora, dopo una pausa ristoratrice (nei pressi di una roulotte dei pastori c’è una sorgente d’acqua potabile), scenderemo dal lato est per chiudere il giro.
Si scende quindi seguendo una traccia di sentiero, molto evidente, fino ad un’altra roulotte di pastori dove si può salire per un breve sentiero in mezzo ai pini, che in pochi metri conduce alla Baita Elica, una costruzione recente che nei giorni di ferragosto è aperta; qui si può prendere un caffè e fare due chiacchiere con i gestori, molto simpatici e disponibili; si può anche fare rifornimento d’acqua.
Ora l’itinerario è tutto in discesa. Si scende su una comoda carrareccia, che tocca il Rifugio Margherita (un rifugio privato generalmente chiuso, dove non ci sono fontane) e che conduce alla frazione Sant’Anna (fontana). Di qui si continua sulla strada asfaltata in discesa, che comporta diversi tornanti. Da uno di questi, che gira a destra, si stacca un sentiero nei boschi, che conduce alla frazione Prea; questo sentiero ha un piccolo rock garden nel suo tratto finale. Dalla frazione Prea si scende, sempre su sterrato, fino alla frazione Norea; qui si svolta a destra su un ponte e poi subito a sinistra, in discesa fino ad incontrare nuovamente un tratto sterrato sulla destra, che in breve conduce alla frazione Dho. Di qui si scende su asfalto fino a Roccaforte (l’ultimo tratto si può fare su sterrato sulla destra, sino al centro del paese), avendo percorso in totale circa 29 Km.
- Cartografia:
- Carta dei sentieri e stradale 1:25000 N° 16 - Fraternali editore
- Bibliografia:
- F. Mazzucco - Sui sentieri di Roccaforte Mondovì - Comune di Roccaforte Mondovì