Pian dei Prati (Rocca) dal Colle di Vecersio, anello

Dare le spalle alla strada per il Santuario, attraversare la strada asfaltata SP 44 e prendere la strada sterrata dalla parte opposta che parte in leggera salita (cartello divieto oltre le 5T). Seguire la strada sterrata fino nei pressi di un bivio a destra in salita, quota circa m. 750, svoltare a destra sulla strada sterrata e proseguire fino a quando quasi sparisce nei prati alla base della Rocca dei Prati Piani (scempio nei prati da parte dei motociclisti). Nella curva della strada verso sinistra proseguire a destra su sentiero, seguire il sentiero principale, passare la Rocca del Prete e proseguire sul versante est e poi nord, fino a che diventa stradella in discesa, e poi sbucare su una strada sterrata più grande a quota m. 660 circa. Proseguire verso sinistra sulla strada sterrata principale fino ad un bivio a sinistra a quota m. 710 circa, qui si trova il segnavia due pallini rossi che si segue. Seguire la stradella a sinistra, lasciare poco dopo ad un bivio un altra sterrata a destra e proseguire in leggera salita sulla stradella (si passa ora sul versante ovest) fino ad un bivio a sinistra a quota m. 775 circa. Si prende ora questa deviazione a sinistra in salita, abbandonando il segnavia due pallini rossi, e si giunge in breve sulla Rocca di Prati Piani m.827. A sinistra si hanno i bei Prati di Marta. Sulla Rocca a destra purtroppo c’è un poligono di tiro che sembrerebbe in disuso, comunque attenzione.
Si scende di nuovo sulla strada abbandonata per salire sulla Rocca, e la si segue verso sinistra, sempre col segnavia due pallini rossi, sino al bivio dell’andata, che si lascia alla nostra sinistra, e ritornando indietro sul percorso dell’andata si ritorna alla strada SP44 nei pressi dello scollinamento al bivio per il Santuario di Monte Croce concludendo il giro ad anello.
P.S. Si può allungare il giro andando verso il Poggio di Balestrino, verso il Giro di Loano, verso il Santuario e il comprensorio del Poggio Grande … Vedi cartine della zona e itinerari su Gulliver