La difficoltà F si riferisce alla salita diretta sul lato dx orografico del torrente ed ai ripidi canalini che portano all’anfiteatro ormai in vista della cima.
Piccolo parcheggio al ponte sul rio, primo tratto lungo il torrente su erba e detriti, poi guado poco prima dei resti di una grossa valanga. Risalire il versante prima su ripidi prati, poi su roccette e cenge spostandosi leggermente a dx, fino a quando la pendenza diminuisce leggermente e si arriva sotto un’alta fascia rocciosa. Scendere leggermente sulla destra e passare un paio di impluvi su labili tracce. Salire nuovamente dritti per prati (o lingue nevose) e reperire (leggermente a sinistra) lo stretto e ripido passaggio che porta allo splendido catino finale. Nel catino la punta è ormai visibile, ci si porta al centro dove man mano la pendenza si impenna e si vede l’ampio canale a dx della cima che permette di raggiungere la cresta. in pochi minuti in vetta.
In discesa, volendo evitare le fasce rocciose, è possibile obliquare a sinistra da sotto il plateau, all’altezza del sentiero per il colle Aargentera. Ci si abbassa con un lungo semicerchio riportandosi poi verso il torrente ed il ponte.