| albigandi | Cima Visù | albigandi | Attacco NNO Viso | albigandi | Posto da bivacco 5 stelle | albigandi | Blocco fessurato sul rientro al pian del re
Accesso stradale
10 euri a notte per il parcheggio di Pian del Re...
Finalmente è andata! 3 anni esatti dopo il primo tentativo, sempre con Ene, torniamo più motivati e attrezzati. Partenza con tutta calma sabato tardo pomeriggio. Caldo disperato fino alle Traversette, poi via veloci al bivacco della Venezia con le ultime luci (solamente una doppia da fare in questo primo tratto). Partenza alle 4:30, solita ravanata per trovare le doppie dalla Udine e via veloci fino alla Roma. La Gastaldi si sale ad intuito (come tutto il resto della gita da qui in avanti d’altronde). Bello sfasciume per arrivare e scendere dalla due dita. Bella la NO del Visolotto, anche qui, salendo ad intuito. Traversata delle tre cime veloce (grazie ai due ragazzi che ci han dato un litro d’acqua) e discesa in doppia dalla sud-est. Qui abbiamo trovato solo soste scabrose (come gli altri prima di noi) e sfasciumi. Una pietra arrivata da chissà dove mi prende una spalla, mentre mi riprendo inizia a grandinare. Un’ora e mezza in una provvidenziale grottina ci ripara dalla lavata. Poi ultime 4 doppie sempre su soste discutibili (ok che abbiamo fede, ma almeno il cordone dell’ultima l’abbiamo sostituito…).
Alle cadreghe poco dopo le 17, le ultime nuvolacce sulla cima del Viso ci convincono a bivaccare. Troviamo un buco da speleologi con una bella piazzola dentro, notte meglio che in un bivacco (nonostante il mio materassino bucato). Alle 6 partiamo per la NNO, forse una delle pareti più scabrose che abbia mai visto. La roccia “buona” trovata da noi sarà in 50-60 metri su 700 di parete, a buon intenditore.. Provvidenziali i due ragazzi (Diego e Chiara, grazie!!!) incontrati sul Perotti, che ci han motivato e cercato la via per noi sui primi tiri. Il secondo torrione sembra aggirabile a destra, noi non contenti ci siamo infilati in un diedro mica facile (bravo Ene) ma molto bello! Di qui sopravvivenza fino all’ultima cresta a destra dell’uscita dei canali. Due tiri non facili portano agli ultimi sfasciumi e infine alla croce. Non pensavo l’avrei mai detto ma lo dico: a sto giro la discesa mi è parsa divertente e veloce, fatta tutta corricchiando.
Con Ene, non poteva che essere altrimenti, grazie.
Chiudiamo un cerchio, ma ne apriamo altri.
Ps. Chapeau al francese che ci ha superato, che l’ha fatta da solo e in giornata, beccandosi pure la grandine a metà della NNO di Viso
Finalmente è andata! 3 anni esatti dopo il primo tentativo, sempre con Ene, torniamo più motivati e attrezzati. Partenza con tutta calma sabato tardo pomeriggio. Caldo disperato fino alle Traversette, poi via veloci al bivacco della Venezia con le ultime luci (solamente una doppia da fare in questo primo tratto). Partenza alle 4:30, solita ravanata per trovare le doppie dalla Udine e via veloci fino alla Roma. La Gastaldi si sale ad intuito (come tutto il resto della gita da qui in avanti d’altronde). Bello sfasciume per arrivare e scendere dalla due dita. Bella la NO del Visolotto, anche qui, salendo ad intuito. Traversata delle tre cime veloce (grazie ai due ragazzi che ci han dato un litro d’acqua) e discesa in doppia dalla sud-est. Qui abbiamo trovato solo soste scabrose (come gli altri prima di noi) e sfasciumi. Una pietra arrivata da chissà dove mi prende una spalla, mentre mi riprendo inizia a grandinare. Un’ora e mezza in una provvidenziale grottina ci ripara dalla lavata. Poi ultime 4 doppie sempre su soste discutibili (ok che abbiamo fede, ma almeno il cordone dell’ultima l’abbiamo sostituito…).
Alle cadreghe poco dopo le 17, le ultime nuvolacce sulla cima del Viso ci convincono a bivaccare. Troviamo un buco da speleologi con una bella piazzola dentro, notte meglio che in un bivacco (nonostante il mio materassino bucato). Alle 6 partiamo per la NNO, forse una delle pareti più scabrose che abbia mai visto. La roccia “buona” trovata da noi sarà in 50-60 metri su 700 di parete, a buon intenditore.. Provvidenziali i due ragazzi (Diego e Chiara, grazie!!!) incontrati sul Perotti, che ci han motivato e cercato la via per noi sui primi tiri. Il secondo torrione sembra aggirabile a destra, noi non contenti ci siamo infilati in un diedro mica facile (bravo Ene) ma molto bello! Di qui sopravvivenza fino all’ultima cresta a destra dell’uscita dei canali. Due tiri non facili portano agli ultimi sfasciumi e infine alla croce. Non pensavo l’avrei mai detto ma lo dico: a sto giro la discesa mi è parsa divertente e veloce, fatta tutta corricchiando.
Con Ene, non poteva che essere altrimenti, grazie.
Chiudiamo un cerchio, ma ne apriamo altri.
Ps. Chapeau al francese che ci ha superato, che l’ha fatta da solo e in giornata, beccandosi pure la grandine a metà della NNO di Viso
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