Jarea (Rocca) da Castello

Jarea (Rocca) da Castello
La gita
andrea81
4 04/10/2020
Accesso stradale
ottimo

Partenza da Castello con un po’ di nevischio portato dal vento, rapida salita al Rifugio Bagnour (aperto) con il sole che via via si faceva largo. Bello e piacevole il sentiero che sale nel vallone dei Duc, con i primi colori dell’autunno. Arrivati al grande albero che caratterizza il vallone proseguito ancora per un tratto sul sentiero principale per poi abbandonarlo a favore di una esile traccia sulla sinistra (qualche ometto) per salire il pendio di detriti per il Passo del Ranco. Salita un po’ faticosa ma non problematica, conviene dopo il primo tratto sfasciumoso di spostarsi sulla destra contro delle roccette dove il terreno è più solido. Dal Passo del Ranco la cima sembra vicina ma c’è da ravanare un pochino. Ci sono parecchie vie percorribili, sempre al di sotto della cresta sul lato dei Duc, noi ci siamo tenuti in salita abbastanza alti superando facili roccette per poi accedere ad una piccola conca di pietrame banale ma ricoperto da una spolverata di neve, quindi per tracce siamo arrivati sotto la facile placca che precede la croce. In discesa invece per evitare le pietre innevate abbiamo seguito una traccia più bassa sul versante Duc, che praticamente è escursionistica salvo brevi e facili appoggi delle mani qua e là. Dal Passo del Ranco siamo poi scesi per una traccia nel terriccio che doveva essere una scorciatoia diretta al grande albero, ma ha poi obbligato a compiere l’attraversamento di una caotica pietraia (stabile) che fa perdere parecchio tempo (ci sono ometti a guidare), tutto sommato non ne vale la pena. Recuperato il sentiero piacevole ritorno con tappa merenda al rifugio Bagnour e quindi all’auto.

In piacevole compagnia di Alice Liliana e Augusto che si sono fidati nonostante le previsioni non incoraggianti, e la giornata a parte il nevischio iniziale e qualche fiocco svolazzante è stata spesso soleggiata con bei giochi di luce. Percorso non particolarmente lungo ed adatto alle giornate autunnali. Nessun umano oltre il rifugio.

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