Corso del Cavallo (Monte, cime Est e Ovest) da Aisone per la Testa di Peitagù, anello

Corso del Cavallo (Monte, cime Est e Ovest) da Aisone per la Testa di Peitagù, anello
La gita
andrea81
4 18/01/2020
Accesso stradale
ok
Traccia GPX
traccia corsadelcavallo
Da Aisone al M. Corso del Cavallo (ovest)
Anello Peitagù Corso del Cavallo

Una spolverata di neve alla partenza, io sono salito dal parcheggio sotto il comune percorrendo via Occhie per arrivare all’omonima località (cascina) dove inizia il sentiero che dopo un tratto boscoso fitto si collega con l’altro proveniente da Ciancamentas, è un sentiero secondario ma abbastanza identificabile. Salendo la neve aumenta, da 5 a 10 cm fino a 1500 m poi diventano anche 15 cm prima della Testa di Peitagù, in ogni caso il percorso è ben visibile grazie ai segnavia rossi sugli alberi. Unico tratto un po’ delicato (specie poi a scendere) il ripido tratto boscoso che precede la Testa di Peitagù. Qui (attenzione il cartello segnaletico della cima indica una quota di 200 m più bassa della realtà) si apre la lunghissima e dolce dorsale che prosegue verso il Monte Corso del Cavallo. Il fondo duro e portante nonostante i 15-20 cm di fresca permette di salire abbastanza bene, non sono necessarie le ciaspole anche se a volte le ho rimpiante. Raggiunto il Corso del Cavallo Est, la cima Ovest sembra molto distante… ho provato a vedere se si potesse continuare senza troppi sfondamenti e sono stato premiato, a patto di restare sempre sulla parte più soleggiata per sfruttare il fondo di neve dura. Ultima rampa per la cima invece da delirio con sprofondamenti fino alla coscia, ma per fortuna il pendio è breve.
Discesa invece decisamente più rilassante, ovviamente sfruttando la traccia fatta; ho usato i ramponcini nel tratto ripido sotto la Testa di Peitagù, mentre nella parte boscosa al di sotto dei 1500 ormai la neve stava sparendo lasciando spazio ad un mix tremendo di fanghiglia, poltiglia nevosa mista foglie e ogni altro tipo di terreno che impedisse di restare in equilibrio.
Non mi sono fidato a scendere dall’altro sentiero diretto ad Aisone passando per Case Pirot, in quanto non conoscendolo e sapendo di passaggi un po’ esposti, con il terreno viscido ho preferito non rischiare.

Partito tardi causa impegni, tanto la gita doveva essere limitata alla Testa di Peitagù… ma una volta arrivato qui mi son fatto tentare e così ho proseguito anche grazie alla bellissima giornata priva di vento e con temperatura ideale.
Nessun essere umano avvistato, molta gente invece a divertirsi nella comba di San Giacomo su tutte le cime.

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