Belloni (Bivacco) da Pecetto

Belloni (Bivacco) da Pecetto
La gita
stefano82
4 11/10/2015

Generalmente il sentiero è ben segnato sia con segnavia, sia con cartelli. Si parte dal parcheggio delle seggiovie di Pecetto e dopo il primo tratto nel bosco ci si mantiene a destra (seguendo le indicazioni per il Rifugio Sella). Lasciata la strada carrabile il sentiero si impenna subito, ai meno esperti può sembrare anche un po’ esposto. Superato il primo risalto ci si trova su un bel balcone davanti alla lingua terminale del ghiacciaio del Belvedere. Si arriva poco dopo al secondo bivio e si prende il sentiero sulla sinistra seguendo le indicazioni per il Rifugio Sella. Se si prende il ramo di destra si va al Pizzo Croce e al Bivacco Hinderbalmo. In questo tratto quasi pianeggiante ci si deve tenere sempre in quota sulla sinistra (se si sale sulla destra significa che si sta prendendo il sentiero per il Rif. Sella). Si arriva così alla piccola e ristrutturata Alpe Roffelstafel, sopra la baita c’è anche un altare con una campana. A questo punto il sentiero diventa un po’ meno evidente per via delle valanghe dell’inverno, ma in generale ci sono degli ometti e la traccia tende a scendere per poi proseguire ai piedi della morena. Si giunge così a intersecare il sentiero che, dalla seggiovia, attraversa il ghiacciaio. In questo tratto la traccia a terra e ben visibile e non ci sono problemi, ma quando si arriva all’Alpe Fillar tutto diventa un po’ incerto. I segnali ci sono, ma sono dipinti su sassi e tendono a sparire quando l’erba e gli arbusti sono nella fase più rigogliosa. La stessa Alpe Fillar è ormai ridotta a un basso muretto a secco. Il sentiero sale debolmente e attraversa la conca che nella sua parte più alta ospita i residui del ghiacciaio di Castelfranco. Davanti a noi si intravede il ghiacciaio del Piccolo Fillar e lo sperone di roccia che scende dal Grande Fillar, su cui è incastonato il Belloni (già visibile agli occhi più arguti). A questo punto il sentiero si impenna nuovamente e aggira sulla sinistra lo sperone che scende dal Fillar. Si giunge così al bivacco, gli ultimi metri sono ripidi.

Giornata stupenda con Alessandro e Davide. Bella gita tutta sul versante meno frequentato della conca del Belvedere. Dislivello non eccessivo ma che consente di stare in un ambiente selvaggio e fantastico: incombono sempre sopra la testa le sagome della Nordend, dello Jagerhorn e della Jazzi. Il sentiero procede per strappi, il primo tratto è quasi pianeggiante, poi segue un secondo tratto molto ripido e un terzo tratto di piccoli sali-scendi. L’ultimo tratto, dopo l’Alpe Fillar diventa di nuovo ripido.

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