Secondo il mio modestissimo parere la corda fissa piccola sotto la vetta sarebbe da sostituire. Mi parrebbe piuttosto vecchia, è di diametro molto piccolo ed è quella obbligatoriamente più usata. Sarebbe meglio un canapone come i due già presenti.
Con Sebastiano.
L’idea originale era le Vaudala, ma, giunti al colle Nivoletta, abbiamo visto che occorreva scendere parecchio su ciaplè piuttosto infidi e mobili. Al che abbiamo pensato bene di ripiegare sulla ben conosciuta Basei.
Salendo abbiamo incrociato padre e figlio che scendevano, con la nota tecnica “Kulemann”. Entrambi in scarpette da ginnastica, zainettini quasi vuoti, felpina e basta, il ragazzo con un ramo di pianta come bastoncino.
La Basei non sarà il Cervino per carità, ma i suoi bei passaggi esposti, e scivolosi sul pietrisco, li ha in buon numero. Per non parlare del pezzo sulle corde fisse. Bene o male è classificata giustamente F .
Scendendo , abbiamo incrociato un trio, con due ragazze anche loro con calzature analogamente “performanti”. Erano già le 14, le nuvole stavano salendo e avevano ancora quasi un’ora e mezza per arrivare in cima.
A volte accadono le disgrazie, ma qualcuno se le va proprio a cercare.