Dopo aver salito questa punta almeno una decina di volte,oggi pensavo proprio di fare una passeggiata,invece non è stato così.La neve che ci ha accompagnato fin dal primo ripiano sopra il rifugio Savoia ci ha complicato non poco tutto l’itinerario, e mi ha fatto capire come mai ad oggi non era ancora stata relazionata su Gulliver se non nella parte scialpinistica.La sorpresina l’abbiamo avuta nell’attraversare quella che abitualmente è la pietraia che sorregge il bastione della Grande Vaudala.Il pendio è tutto in neve, attraversato da due bei valangoni che ti creano qualche spasimo nell’attraversarli a causa dei continui sprofondamenti.Successivamente questo punto è tutto attraversato da “rigole” più o meno profonde create da massi “scaricati” dalla parete sovrastante,alcune di discrete dimensioni che ti costringono ogni due metri, a scendere e risalire costantemente.Insomma un mazzo notevole e per fortuna che la neve era trasformata e portante, almeno nella mattinata.Arrivati al colle Basei ci siamo fatti raggiungere da un escursionista svizzero-tedesco che naturalmente era senza picozza e ramponi ed era arrivato fin lì grazie alle nostre “orme”.L’ultimo tratto è in neve e terreno misto,noi in parte l’abbiamo affrontato con i ramponi, poi poco prima della paretina finale dove c’è la corda fissa li abbiamo tolti.Naturalmente abbiamo portato con noi il “socio occasionale” allestendo delle “corde fisse” in modo che lui si potesse sorreggere con un minimo di sicurezza.Gran bella gita e bravo Nicola che mi ha convinto a proseguire quando a metà strada avrei volentieri fatto dietrofront!
Giornata bella dal punto meteo che ha tenuto anche se nel pomeriggio qualche rischio temporale l’abbiamo corso.