Ero da solo ed avevo deciso di recarmi al nivolet per un sopralluogo e vedere un po’ di animali. Parcheggiato nei pressi del rifugio Chivasso, ho fatto un giro toccando i laghi piu’ importanti e poi mi sono fermato ad ammirare il panorama con un buon binocolo, osservando sciatori che scendevano dal ghiacciaio della Basei e cordate che salivano il Gran Paradiso. Poi con la coda dell’ occhio osservo un gruppo numeroso che sale un nevaio e sparisce dietro ad un crinale mentre infilo lo zaino in spalle per continuare la perlustrazione di questi magnifici luoghi a me sconosciuti. Mentre procedo incontro un ritardatario del gruppo col quale faccio due chiacchiere, mi dice che sono diretti sulla cima di cui ha scordato il nome, il gruppo fa parte del CAI di Chieti. Appurato poi che si trattava della Basei, con discrezione, mi accodo al gruppo fino ad aggregarmi, sfruttando le tracce di salita senza le quali non sarei mai andato da nessuna parte. Salito il primo pendio ripido facciamo una prima tappa per poi procedere tutto in un fiato lungo il traverso innevato che porta al colle Basei. Seguo la parte piu’ audace del gruppo che fa un pezzo di cresta. Mancavano un centinaio di metri alla punta ma le condizioni non sono ideali per continuare. Bella gita, ringrazio e saluto il gruppo del CAI di Chieti ed i gestori del rifugio Muzio di Ceresole per la compagnia, le dritte e le informazioni che mi hanno trasmesso. Questo e’ il punto piu’ alto da me raggiunto: 3200mt. come lo e’ stato per molti del gruppo abituati a montagne piu’ basse delle nostre 🙂