Badile (Pizzo) Linea Bianca

Badile (Pizzo) Linea Bianca
La gita
podina
5 30/08/2008
Accesso stradale
si sale sino al Laret, pedaggio 9 €.

Dopo undici anni dalla Cassin torniamo sul Badile con questo grande sogno da realizzare…La tensione è forte, e nonostante i magnifici piumoni del Sass Furà non si riesce a dormire..Per Ilario l’impatto con la nord-est è forte, ma è un compagno fidato per le grandi avventure..Il rifugio è straripante, ed il gestore invita ad indicare sul libro l’ascensione in programma…8, poi 10, 12 cordate Cassin, altrettante Spigolo nord…la ns. nota sembra anomala quasi insensata in quell’infinito elenco di candidati al Badile…Sveglia per tutti alle 4.00..e finalmente verso le 7,00 una baraonda di persone è al colletto. Qualcuno rinuncia, quando arriviamo noi ci sono già 5/6 cordate allungate sui primi tiri della Cassin, altre in coda per attendere il proprio turno, non sembra vero…Molta gente ha dormito fuori in tenda e bivaccato all’aperto per guadagnarsi un posto…
Scendiamo anche noi sulla cengia, fortunatamente si riesce a passare tra roccia e ghiaccio con qualche acrobazia ma in sicurezza; siamo anche “tentati” da due italiani che attaccano la via più sicura della nord-est:Another day..ma intuisco dal fare di Mark che oggi non è giornata da spit..Dopo tre tiri siamo al caratteristico “blocco” e da quì che abbandoniamo il mondo e il vociare della baraonda sulla Cassin, ed anche un pò la certezza di farcela ed uscire…E’ il momento chiave dell’intera salita, e quando il primo sole comincia ad inondare la parete, vedo mark ormai alto, lontanissimo dall’ultimo ed unico chiodo bruttissimo presente sul primo tiro, che sale lentamente, in silenzio, concentrato nel suo mondo..
Alle 16,30 siamo sullo Spigolo, alle 18,00 in cima; ci sono cordate ovunque, il bivacco è intasato e qualcuno dovrà dormire fuori; sorpassiamo anche tre italiani che..allucinante… hanno lasciato tutto alla base dello spigolo e che dovranno farsi la discesa a Bagni o rientro al Sass in scarpette!!!Le doppie corrono veloci, l’ultima è terribile ed un’enorme scarica di sassi ci gela alla base della parete; in 5 bivaccano a metà doppie e scesi al Gianetti il gestore ci tranquillizza dicendo che è abbastanza “normale”…31/8, secondo giorno ed anche ultimo giorno di vacanza, ci attende ancora un memorabile quanto magnifico rientro al Sass Furà attraverso i Passi Porcellizzo e Turbinasca, 5 ore di fatica in luoghi bellissimi e remoti a concludere questo “viaggio” infinito su una delle montagne più belle delle alpi….

Un ringraziamento particolare al grande “Ilary” che ha sorretto anche psicologicamente questa grande avventura e poi vabbè Mark….per il quale in questi casi non so trovare parole.

p.s.
Ne approfitto con mark per fare un grande complimento ai gulliveriani “pagno” e “massimopodio” ed ovviamente ai loro compagni di avventura (tra cui un ns. caro e forte amico di Chiavari Luciano P.) per le bellissime, grandiose e recenti salite-recensioni (vedi Pilone Freney e Cresta Peuterey), per la serietà, la precisione ed anche il “phatos” con cui hanno saputo trasmettere le loro sensazioni, chiarendo probabilmente anche per molti fruitori del sito e senza false interpretazioni, il significato di un termine francese (“engagé”) spesso e a torto mal utilizzato per indicare vie ad es. completamente spittate, con ritirata sulla via e ad un quarto d’ora dal rifugio…Ognuno ha il suo “ingaggio”personale, ma la giusta informazione e la veridicità di una relazione già pubblicata è a prescindere dai propri limiti personali….

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