Tassativo parcheggiare oltre l’attacco del sentiero, vicino al ponte e poi tornare indietro, altrimenti nella piazzola bordo strada sulla destra si rischia la multa, per stavolta ci è andata bene; la piazzola serve per la gestione del parco ed il taglio legna. Dopo il vento dei giorni passati la via è asciutta ed in perfette condizioni. In questa stagione inutile partire tanto presto: i primi tiri restano in ombra almeno fino alle 10. Scalando solo saltuariamente sto un po’ al pelo col grado: sulle fessure mi sono difeso abbastanza bene ma sui diedri ho patito un po’, tanto quello iniziale quanto quello finale. A me i tiri pari, messo un paio di friend medi per ogni fessura salita. Nella parte alta abbiamo provato sia il diedro che la variante di sinistra ma non abbiamo provato le lunghezze opzionali della parte più alta della via. La calata dalla pianta secca è più solida di quanto sembra ma scendendo un po’ a zig zag per esplorare la parete, non si arriva ad S6 nemmeno con 2 corde da 60 per cui serve usare la sosta intermedia non facile da prendere, altrimenti qualche manovrina sugli spit. Gran bella via da ripetere sicuramente con più determinazione. Per la fessurina del diedro L7 portarsi fiend piccoli in abbondanza nel caso dovessero venire meno i 2 presenti già incastrati, che ovviamente non possono durare in eterno.
Primo assaggio in questo sito che ho sempre guardato con un certo timore reverenziale ben conscio di osare più delle semplici vie didattiche che percorro saltuariamente per tenermi allenanto nell’ ottica di eventuali salite alpinistiche.