Il percorso è elementare e non richiede particolare studio, anche se vi proporranno con insistenza l’assistenza di una guida locale e a prezzi esigui (ci può anche stare). Dal bivio suddetto si percorre la strada fino alla moschea 3000mt, tagliando eventualmente in base all’innevamento. Dalla moschea si risalgono gli ampi pendii e vallette, tenendosi leggermente a sx (Ovest) in direzione del visibile rifugio in muratura (che è più freddo di quello vecchio a botte poco più in basso, il quale è invece rivestito internamente in legno e pertanto più “tiepido” durante la stagione fredda). Dal rifugio-bivacco a 4200mt si continuano a risalire pendii larghi in chiara direzione Nord verso la vetta, pendii che si accentuano un po’ in ripidezza, oltre i 4700mt di quota. Intorno ai 5000mt si perviene a un tratto più dolce dove ci si porta leggermente più a Est, impennandosi nuovamente verso dx e arrivando ai 5400 mt circa del tratto terminale in vista della vetta. Da lì si salgono le rocce instabili giallastre con sbuffi sulfurei puzzolenti – volendo con ramponi e/o con sci in spalla o depositati, in questo caso però attenti al vento forte (non ci sono quasi per nulla punti riparati). Sono frequenti paletti di segnalazione del percorso. La vetta è costituita da una crestona tondeggiante, orlata da grossi massi che seguono l’andamento del bordo del sottostante cratere, innevato quasi perennemente. Da qui vista (improbabile) sul Mar Caspio e su tutto il resto del mondo!!!!
Discesa spettacolare ed infinita sulla via di salita, tutta meridionale e auspicabilmente assolata.