Raggiunto da san Bernolfo l’altopiano dei Laghi di Collalunga percorrendo la bellissima e conosciuta strada militare che termina nei pressi di una serie di grosse costruzioni militari ormai in rovina e della famosa “prua della nave” ci si carica la bici a spalle e si raggiunge il vicino Colle di Seccia 2566 (indicazioni in loco).
Da qui sono possibili due opzioni: scendere brevemente nella Val di Seccia e prendere a sinistra la traccia (palina) che risale l’ampio versante est della Cima di Collalunga fino alla caserma con postazione di guardia e poi proseguire fino in cima (che in questo caso può diventare facoltativa), oppure dai pressi del colle di Seccia risalire fuori sentiero direttamente verso la cima ben individuabile per la presenza di due ripetitori.
E’ chiaramente anche possibile raggiungere la vetta passando dal Passo omonimo ma con percorso un pò più lungo
In discesa occorre scendere alla casermetta prima citata percorrendo un sentierino di cresta inizialmente abbastanza impegnativo con un breve tratto più ripido non ciclabile poi più tranquillo fino alla casermetta, da qui verso sinistra si imbocca il bel tracciato di una mulattiera militare recentemente risistemata che sul filo di una crestina rocciosa scende con alcuni incredibili tornanti fattibili in sella aiutandosi con la tecnica del nose fino al pendio sottostante dove si entra in un ambiente dominato da immense pietraie che in corrispondenza del sentiero risultano però ciclabili con una buona dose di “galleggiamento”, ancora qualche tornantino (un paio un pò troppo stretti..)e sempre su pietraia con alcuni traversi si giunge in prossimità del sentiero che scende dal Passo Barbacana che si raggiunge con breve risalita (quota 2437m).
Da qui in giù le difficoltà diminuiscono pur rimanendo il fondo molto pietroso e alcuni stretti tornantini in prossimità del bivio per i laghi Lausfer.
L’ultimo tratto prima dello sterrato conviene seguire gli ampi tornanti della vecchia militare, i numerosi tagli percorsi dagli escursionisti paiono molto ripidi e franosi con anche qualche saltino di roccia, forse percorribili dai più audaci…
- Bibliografia:
- Carta Fraternali n°13 1:25.000