Dalla località Baraccone m.1535 sulla strada per Sant’Anna di Vinadio, seguire lo sterrato fino al Gias soprano di Maladècia (circa1750m. palina indicatrice Ciarnier). Alle spalle della costruzione parte a sinistra un esile sentiero, ometto, seguirlo al meglio, ometti, la traccia va verso la valle, nord, fino ad arrivare a un grande larice ed un piccolo rudere diroccato, da qui il sentiero/traccia va verso destra e lo si vede che taglia in diagonale fino ad arrivare su un ripiano erboso e perdersi. Da qui si punta verso i ruderi ora visibili del fortino di Punta Ciarnier, si trovano sempre degli ometti e in alcuni punti anche un esile traccia. Gli ometti tendono nella parte alta a portare a destra ma si finisce in una pietraia, prima di arrivare a questa tirare decisamente su verso la Ciarnier cercando i tratti meno ripidi, qui non ci sono più ometti e si sale al meglio fino a raggiungere il colletto tra la cima Resdour e la punta Ciarnier, dove incrociamo il sentiero che porta al passo Ciarnier 2465m. Dal colletto si segue invece una vecchia mulattiera che punta verso il forte, a tratti interamente franata, che con comoda salita in breve raggiunge il forte diroccato sulla vetta della Ciarnier m.2571.
Dalla Punta Ciarnier si può proseguire per il facile crinale sud fino al passo Ciarnier m.2465 e da li volendo, in breve, fino al Funs Ciarnier m.2540. Ritornati al Passo Ciarnier (Al Passo Ciarnier arrivava una vecchia e bella mulattiera militare, ora quasi completamente scomparsa, che partiva dal Vallone di Rio Freddo nei pressi dei Forest Nadin, m.1400 circa, vecchia palina alla partenza) si segue la mulattiera che tagliando il fianco ovest della Punta Ciarnier, ci riporta al passo tra La Cima Resdour e la Punta Ciarnier.
Dal passo parte una traccia verso il vallone/comba sottostante, ben visibile dalla Punta Ciarnier e dal colletto, a nord tra la Resdour e la Ciarnier, che si perde subito in un ripido pendio di terra, il vecchio sentiero è stato portato via da una frana, ma riappare pochi metri sotto, volendo si scende pochi metri in questo pendio fino a ritrovare a sinistra il sentiero nei pressi di una paretina rocciosa, passaggio un po delicato, meglio scendere alla meglio invece dove finisce il sentiero, dove avrebbe fatto il tornante, a sinistra di questo, in un canale pendio di erba e pietre, di pochi metri, protetto, traccia di passaggio, puntando al sentiero che si vede pochi metri sotto di fianco ad un grosso masso. Quando ci si immette sul sentiero non resta altro da fare che seguirlo, a tratti bella mulattiera lastricata, a tratti esile traccia, nello splendido, selvaggio pietroso vallone tra la Punta Ciarnier e la Testa Combè, caserma diroccata nella pietrosa comba sottostante (Ricovero Nasalli m.2300 circa). Si prosegue sempre sulla mulattiera che in alcuni tratti è semplicemente meravigliosa, dopo un tratto perfettamente conservato, si sale con sentiero e traccia ad un colletto a sinistra, senso di marcia, della Testa Combè, ruderi di fortificazioni in pietra, si prosegue oltre seguendo una curiosa trincea naturale in pietra, si passa un colletto e si giunge al Passo di Testa Combè m.2160, si comincia a scendere, a tratti lato Rio Freddo, a tratti lato Sant’Anna, sempre tra mulattiera, sentiero e traccia alternati. Passando da tratti nel lariceto a tratti scoperti, sempre seguendo la mulattiera o quel che ne resta, si giunge a dei ruderi in pietra sullo spartiacque al Poggio Donea m.1857, pilastro rotondo in pietra cementato. Si prosegue la discesa sempre seguendo la mulattiera entrando in un bel bosco di faggi, si passano dei ruderi in pietra, posto cambio muli e alcuni forest, fino a sbucare sulla strada del Vallone di Rio Freddo, palina per la Ciarnier, m.1140 circa, non resta ora che raggiungere l’auto lasciata al mattino e poi con questa a recuperare l’altra al Baraccone.
- Cartografia:
- Cartina Fraternali n°13 Alta Valle Stura di Demonte