È preferibile lasciare l’automobile qui, date le esigue possibilità di parcheggio offerte dall’arroccata località, spesso già utilizzate dagli abitanti.
In circa 15 minuti di strada forestale si raggiunge il minuscolo raggruppamento di case di Pizzorno, che si attraversa uscendone in direzione di un ghiaione.
Salito per tracce il ghiaione ci si sposta nettamente a destra (faccia a monte), si sale per bosco franoso a una costola (piccola radura) e da lì sempre muovendosi verso destra e salendo si raggiunge per ripido bosco con tratti franati (tracce) la base della parete Ovest del Rovaio (non visibile né dal parcheggio né dal paese).
L’attacco della via si trova alcuni metri a destra della verticale della grande grotta al centro della parete, cordini vecchi sugli alberi.
Una corda fissa (si incontra dopo alcuni metri di salita per rocce e alberi, non visibile dal basso) permette di superare il ‘bosco verticale’ che caratterizza lo “zoccolo” della parete in questo punto; dato il terreno infido e lo sviluppo (circa 45 metri) si consiglia di procedere in cordata, proteggendosi con cordini sugli alberi (alcuni, pur vecchi, sono già presenti).
L1
L2 6a/6a+
L3 6a/6a+
L4 6b/6b+
L5 6a
L6 5c
Discesa in doppia dalle soste 6, 5, e 1; da S5 si raggiunge una sosta di calata attrezzata fuori via, da cui con una doppia (piuttosto ‘suggestiva’) per buona parte nel vuoto si raggiunge la prima sosta. Prestare attenzione al recupero delle corde lungo il tiro di bosco verticale: vivamente consigliabile calare uno dei componenti della cordata per stendere le corde.