Si prosegue lungo la strada oltre la sbarra per alcune centinaia di metri, fino in corrispondenza della centrale idroelettrica, doe si può scendere al ponticello in legno per attraversare il torrente. Si risale quindi il bel pendio innevato che permette di raggiungere una stradina proveniente dalle Grange Selvest.
E’ anche possibile raggiungere le Grange Selvest stesse, allungando un po’ il percorso, attraversando qui il torrente per poi tornare verso est seguendo il tracciato della stradina sotto il Monte Baret.
In entrambi i casi si raggiungono le grange Colombero Sottano 1698 m, Soprano 1786 m e Convento 1832 m che si superano in rapida successione fino alla grossa stalla di quest’ultima.
Si prosegue per il vasto e dolce pendio a monte, spoglio di alberi, per poi piegare verso destra su una serie di dossi all’interno del bosco, per portarsi progressivamente a scavalcare un costone che separa due valloni via via più distinti.
Attraversata una fascia di larici più fitta, si raggiunge un ripiano a circa 2200 m, dove si hanno due possibilità.
A – si continua sulla destra puntando ad una sella posta tra la Rocca dell’Aquila e la cima nord del Monte Giobert, riconoscibile per una zona più rocciosa. In moderata pendenza si risale il pendio con gli ultimi radi larici fino alla sella posta ad sud della cima. Da qui per facile dorsale si giunge in cima (finale con alcune roccette affioranti)
B – Si prosegue verso sinistra, su un bel pendio soleggiato ormai fuori dagli alberi, e si guadagna la dorsale spartiacque tra i valloni di Marmora e Preit non lontano dalla cima nord del Monte Giobert. Proseguendo per dorsale prima, e poi per un avvallamento sul versante ovest per aggirare una zona rocciosa, si guadagna la sommità nord (culmine un po’ aereo). Per raggiungere la cima nord, elevazione principale, si segue la dorsale in direzione sud, sempre facile ed ampia e molto panoramica fino alle roccette sommitali che si superano senza sci (le due elevazioni distano diverse centinaia di metri).
In discesa si possono sfruttare sia le contropendenze più assolate dei pendii sotto la cima nord, sia i valloncelli boscosi sotto la Rocca dell’Aquila.
- Bibliografia:
- M.Grilli. Dalle alpi Liguri alla V.di Susa. N°344