Il Rifugio Stellina si trova a 2610 metri slm ed è stato costruito dai volontari di Novalesa su di un costone panoramico in ambiente ancora selvaggio, da dove il panorama domina tutta la Valcenischia. Ancora più spettacolare è godersi il tramonto sul Moncenisio mentre alle spalle troneggia la mole del Rocciamelone, la Punta Tour, il Mont Lamet ed il fondovalle si trasforma in una fantastica ragnatela di luci. Dotato di 25 posti letto, cucina e servizi, lo Stellina è tappa ideale per un'ascensione al Rocciamelone, raggiungibile attraverso Punta Marmottere (3384 m) oppure da Passo Novalesa (3238 m). Questi sentieri sono segnalati da omini in pietra e da opportuni segni indicatori sui massi. Il rifugio non è raggiungibile nel periodo invernale per pericolo caduta valanghe, ma diventa un'ottima gita escursionistica nel periodo primaverile fino all'autunno inoltrato. Il rifugio è aperto tutto l'anno, custodito da metà luglio a fine agosto e in alcuni fine settimana. Energia tramite sistema fotovoltaico, acqua di cisterna non potabile e riscaldamento con stufe.
Si percorre interamente Via St. Antonio verso l’uscita del paese, dove la strada diventa erbosa ed infine sentiero che, attraversato il ruscello, piega a destra e comincia a salire lungamente lungo la bastionata boscosa.
Si sbuca sul tornante della pista forestale in prossimità di una baita con su scritto “La Mojun de parein steu”.
Svoltato il tornante ben presto si stacca un sentiero sulla destra (palina Rif. Stellina) e si prosegue fino a sbucare nuovamente sulla pista forestale più a monte.
Si attraversa sul lato opposto per reperire una labile traccia senza paline che sale verso destra per poi diventare più evidente e, costeggiando un ruscello sulla destra idrografica, si raggiunge la borgata Planet 1400 m (fontana).
Si prosegue sulla stradina dal fondo erboso chiusa da catene che si scavalcano, fino ad immettersi nuovamente sulla pista forestale, risalendola per circa 200 metri, fino a reperire un sentiero che si stacca sulla destra senza paline indicatrici.
Si risale questo sentiero fino ad uscire dal bosco (1600 m.ca), dove pare che si perda nella vegetazione.
Si risale il ripidissimo prato sulla sua destra idrografica del ruscello dove ben presto la pendenza si attenua e si sbuca sul prato dove a sinistra si trova una baita diroccata (1700 m ca).
Sulla destra nel centro del vallone è evidente l’Alpe Prapiano (1799 m) dove termina la pista forestale e si continua su sentiero fino al Rifugio.
Senza necessariamente raggiungere l’alpeggio, si punta un po’ più a sinistra dello stesso, per reperire più a monte l’evidente sentiero che con un diagonale verso O-NO, si porta verso una gola poco marcata, dove attraversa un ruscello.
Dopo numerose svolte si giunge ad un bivio e si prosegue a sinistra (paline indicatrici) e, compiendo una mezzacosta si raggiunge l’Alpe Carolei (2100 m).
Lasciato l’alpeggio a sinistra, si prosegue sull’evidente sentiero che con lunghi diagonali e svolte sui ripidi pendii esposti a sud, raggiunge lo spalto dove è situato il Rifugio Stellina.
Senza necessariamente percorrere il sentiero con i suoi ampi diagonali, dall’Alpe Carolei è possibile salire il filo della dorsale in direzione del rifugio, fino circa 150 metri di dislivello dallo stesso e recuperare il sentiero nella parte terminale, dove il terreno diventa più ripido.
Discesa dallo stesso itinerario
- Cartografia:
- Fraternali 1:25000 n.3 Val di Susa Val Cenischia Rocciamelone Val Chisone