Rocca eccellente ma compatta e poco proteggibile nella seconda metà; parete abbastanza complessa, ripida e continua sul V - V+ classico con protezioni distanti.
Itinerario non sempre facile da trovare, numerose varianti possibili.
Itinerario in condizione abbastanza presto, ma può essere umido-ruscellante nei primi ed ultimi tiri.
Materiale: friends da micro a BD 3, nuts, martello e 3-4 chiodi a lama in fondo allo zaino, fettucce per gestire tiri di corda lunghi.
Per info: -camptocamp.org - -blog di Benjamin Vedrines
Risalirlo fino alla sommità, fino a raggiungere il ghiacciaio dei Bans; ottimi punti di bivacco (1h20 dal rifugio, 2600 m, acqua. Salire sul ghiacciaio (tormentato in stagione avanzata, preferibilmente sulla destra orografica, fino a raggiungere l'attacco caratterizzato da un diedro evidente, ad una cinquantina di metri dal canale che scende dal col W des Bans (2h30-4h00 dal rifugio secondo condizioni).
L1 – salire una scaglia dieci metri a destra del diedrom raggiungere una cengia con un ottimo spuntone; salire il muro soprastante (V+), poi traversare a sinistra per raggiungere un diedro; sosta su spuntone. V, 20 m
L2 – si segue il diedro, seguirlo, passare una sosta, una seconda sosta sulla destra, ed uscire verso sinistra sotto un leggero strapiombo all’altezza di una cengia, sosta su un grosso spuntone con molte fettucce in loco ed un chiodo. V+, 1 chiodo, 45 metri.
L3 – 15 metri di cengia verso sinistra (no protezioni), poi salire per verso destra per dei gradini seguendo il facile salendo verso il diedro per arrivare alla seconda parte ripida della via, sosta su spuntoni. II-III+, 58m
L4 – poco proteggibile. Salire dritto qualche metri a sinistra di uno speroncino ben marcato posto a sinistra del gran diedro (2 chiodi), passare un corto risalto ripido e in obliquo verso destra, sosta in una zona nerastra su due chiodi in fondo al diedro qualche metro sotto la grotta.
V+, 40 m
L5 – raggiungere la grotta spostandosi leggermente a sinistra, traversare qualche metro a sx della grotta (no soste), seguire un bel diedro-fessura, chiodo all’inizio. 10 m dopo la fine della fessura leggermente a sinistra sosta su due chiodi non collegati, all’altezza di una vaga terrazza. V+, 40 m
L6 – Seguire dritto sopra la sosta in una vaga rampa da destra a sinistra (IV), salire una zona più ripida (V+, 1 chiodo), continuare salendo verso sinistra appena dopo il risalto, non andare a destra verso il diedro. Sosta su 2 chiodi; traverso verso sinistra, passare una zona strapiombante per il suo punto debole(chiodi, ben proteggibile. Dopo aver passato lo strapiombo, salire 2 m verso sinistra in direzione di una nicchia, buon chiodo per sosta. 45 m
L7- traversare orizzontalmente verso destra, passare un buon chiodo con fettuccia bianca, continuare traversando sulla destra in leggera discesa (passo penibile, prevedere gestione della corda per il secondo); sosta possibile su grosso spuntone? Continuare a traversare orizzontalmente verso destra, salire un camino- diedro verticale(V), poi salire verso destra per fare sosta su due chiodi nei pressi del diedro. 35 m
L8 – Traversare leggermente a destra, poi dritto verso una rampa evidente. Salire su questa rampa e fare sosta su spuntone, dopo che le difficoltà sono finite (qualche chiodo sulla rampa). V-, 40-50 m?
L9 – traverso a sinistra di 8 metri, poi salire verso destra, sosta su una piccola lama staccata con fettucce. IV 50 m
L10 – Seguire una rampa-diedro grigiastra a sinistra per dieci metri (V), per una vaga terrazza andare sei metri a sinistra fino ad un chiodo, salire dritto(sosta facoltativa), passare uno strapiombo (chiodo evidente con cordino rosso, V+), poi una rampetta verso destra (IV+), sosta scomoda su due chiodi a destra. 40 metri
(esiste una variante più sostenuta a destra, 6a)
L11 – Seguire un sistema di rampe e couloir seguendo il facile, max IV, consigliata conserva corta. 120 m. A sx è meno umido.
In punta si trova una specie di cassetta per la frutta e qualche odiosa bandierina tibetana.
Discesa: seguire la cresta verso sud, ad un intaglio con ometto si scende disarrampicando fino alla partenza di una doppia di 45 m che porta al nevai ovale.
Da lì verso sx si imbocca un canale esposto a est, due doppie da 45 m (occhio ad incastri) posano sul ghiacciaio non lontano dall’attacco della via. 2 ore da punta a fine doppie
Altre discese possibili per la normale (non si ripassa dal ghiacciaio), per la Pilatte, o con 9 doppie sulla via di Cambon “ouvrez les Bans”.
Prima invernale: B. Douillet, P. Guiraud, febbraio 1989. Prima solitaria: E. Monier, 15 agosto 1994
- Cartografia:
- IGN 3436ET Meije - Pelvoux - Parc national des Écrins
- Bibliografia:
- Le 100 più belle, Rebuffat; Guide du Haute Dauphiné -tomo 3, Labande; Oisans nouveau Oisans sauvage, Cambon