Arrampicata su muri a tacche nette e placche a gocce, sul bel calcare grigio e compatto di Orpierre.
Soste doppie (una manna vista la frequentazione) sempre abbastanza comode su cenge o terrazzini, quelle delle prime lunghezze hanno catena e anello, le successive sono su fittoni da unire; chiodatura impeccabile: fittoni resinati da 11mm, molto ravvicinata, considerare in media 14 rinvii per lunghezza.
Al sole fin dal mattino, rovente nelle giornate estive.
In alternativa guidare sopra il paese e parcheggiare nel "parking de l'Adrech" (accesso ben segnalato, strada stretta e dissestata) e seguire le indicazioni per il Quiquillon, che si raggiunge in 10 minuti di cammino su sentiero pressoché pianeggiante; questa alternativa è senza dubbio più comoda e veloce, ma i posti per parcheggiare non sono molti e nei periodi di maggiore frequentazione si rischia di non trovare posto o di rimanere bloccati nel parcheggio o lungo la strada.
L1: 5B bel muro a tacche nette, lunghezza molto bella, 25m;
L2: 5B un altro bel muro verticale ben appigliato, qualche passaggio delicato, 25m;
L3: 5A placche e un passaggio un po’ fisico in opposizione, 25m;
L4: 5B traverso a destra, poi diedrino articolato e poi ancora a destra, 20m;
L5: 5B ancora in obliquo verso destra, 20m;
L6: 5B bella serie di muri con buone prese, un passaggio un po’ atletico, 25m;
L7: 5C+ proprio per non dire 6A, serie di facili gradoni poi qualche metro molto tecnico su un muro liscio con una presa incollata, 20m;
L8: 6A breve tratto di forza per vincere un tettino e uscire così in cresta dove si trova l’ultima sosta, bloccaggio duro su prese buone ma molto unte, 10m.
L’ultima lunghezza può essere superata interamente in A0 tirando i rinvii in quanto la chiodatura è al metro, oppure spostandosi a sinistra con un breve traverso attrezzato e uscire sull’ultima lunghezza de “La jungle en folie” (5A).
Le prime due lunghezze sono concatenabili senza grandi attriti essendo in linea diretta, ma servono molti rinvii (alcuni si recuperano ai piedi); anche gli ultimi due tiri si possono unire facilmente ma così viene ad essere una lunghezza piuttosto continua e dura.
Discesa:
-in doppia, seguire il filo di cresta verso S, con l’aiuto di alcuni cavi in acciaio raggiungere la calata detta “du Grand Jardin” che porta alla terrazza omonima (40m o 2 da 20m); attraversare la terrazza fino alla sua estremità meridionale, dove aldilà di un grande mucchio di pietre si trova la bella calata nel vuoto che riporta alla base della parete S-O (70m o 2 da 35m, ma in realtà con 60m si arriva a 40cm da terra…).
-a piedi, seguendo la cresta verso N (segnavia blu e corde fisse) fino a che non si è obbligati a scendere sul versante O; poco dopo si risale di nuovo in cresta dove tramite una sella si passa sul versante opposto da cui parte il comodo sentiero che passando sotto i pilastri dell’Adrech e dell’Ascle scende al parcheggio dell’Adrech o ancora più giù fino a Orpierre. Consigliato se si ha la macchina all’Adrech o se le vie adiacenti alla calata “du Grand Jardin” sono affollate.
- Bibliografia:
- Grimper dans les Pays du Buëch