Da sotto la frazione Paschero di Stroppo (1.050 m), nel tornante parte sentiero segnalato per S. Martino; l’antica mulattiera attraversa prima un ponticello in pietra ancora ben conservato, con un bel muretto che nella parte teminale curva seguendo il tracciato del viottolo;
poi sale con bei tratti in selciato, tra i pini silvestri e aree scoperte, fino ad attraversare un tratto più ombroso e boscoso, dal quale si esce per sbucare sulla strada asfaltata;
si prende questa verso sinistra fino a raggiungere in breve le case di S. Martino inferiore, belle baite in pietra con rose rampicanti addormentate per l’inverno, piccole finestre e portoni in legno, colonne di pietra.
Il sentiero selciato passa tra le case e sale alla parte superiore della frazione, da qui un po’ per strada asfaltata e un po’ per scorciatoie (la neve era pesante e si sprofondava, nei tratti più in ombra del sentiero), si sale sulla piccola dorsale che porta al colle Bettone (1.831 m), vicino al monte omonimo. Vista sulla parte alta del vallone d’Elva, con Chersogno e Pelvo in bella mostra. Ridiscesa fino al bivio per Ciamino tagliando i tornanti della strada lungo i pendii parzialmente innevati; al bivio scesa alla borgata, all’inizio della quale si trova una graziosa chiesetta con il tetto fatto come le case circostanti con piccole lose; sotto le case il sentiero diventa presto mulattiera selciata con bordura in lose e muretti a secco sul lato a valle, mentre a monte è protetto da una parete rocciosa per un tratto suggestivo. Dopo alcuni tornanti si ricongiunge al sentiero per S. Martino, percorso dell’andata e in poco tempo si torna al punto di partenza.