La salita la monte Faudo, anche se dovuta, non rappresenta il tratto migliore (strada-antenne-cemento) ma il panorama è invitante, molto più bello il Follia con l'interessante sito archeologico.
Appagante e non banale anche dal punto di vista sportivo: anello di circa 20km con dislivello totale di circa 1200 metri.
L’escursione ad anello inizia da Dolcedo, Ripalta, dal parcheggio dello sferisterio comunale 80m risalendo le case a nord per ridiscendere (vi sono già evidenti i segni r/b) al bel ponte romanico che attraversa il torrente.
Svoltato a dx per via Ripalta (dx org del torrente) si inizia a salire sulla bella mulattiera lastricata e al primo bivio (punto di ritorno dell’itinerario ad anello), con cartelli indicatori si tiene a dx per Lecchiore. Si seguono sempre i segnavia, si passa alla dx di un chiesetta ormai distrutta, ad un successivo bivio si va a destra in piano, e, seguendo le indicazioni ai bivi, si raggiunge Lecchiore. Dalla piazza della chiesa si prosegue a destra passandole di fianco, si attraversa il paese su via Acquasanta, usciti dal paese si prosegue per un breve tratto di asfalto per poi lasciarlo e prendere a destra in discesa, seguendo i segnavia e l’ampia mulattiera, si perde quota e si raggiunge la località Madonna dell’Acquasanta 250m. Qui si prende a dx (paline indicatrici), si attraversa il ponte sul torrente e si inizia a salire su stradella cementata (ritornando in direzione mare) un lungo tratto tra boschi di ulivo molto belli sino a raggiungere (dopo aver cambiato direzione, ora verso nord/ovest) la costa e il passo della Valle 403m. (paline indicatrici)
All’incrocio del passo si va a sx e dopo pochi metri (palina) si lascia la strada sterrata e si imbocca il sentiero a destra in salita, seguendo la dorsale tra ginestre e boschi, dopo aver incrociato la sterrata (palina indicatrice, croce e area pic nic) si prosegue sempre col sentiero e si raggiunge la chiesetta/santuario di Santa Marta. Ora il bel sentiero sale più decisamente tenendo sempre la dorsale, il bosco lascia il posto ai prati, il sentiero a tratti scompare nei prati ma riappare poco dopo sempre col segnavia. Si vedono chiaramente le nostre mete a sinistra: il Faudo e il Follia e il Monte Moro a destra.
Si passa nei pressi di vecchi piloni in pietra per la teleferica, e poi puntando sempre verso il crinale Faudo/Moro, si arriva ad incrociare il sentiero che li collega passando poco sotto questo (palina indicatrice e vecchia casella). Giunti sul sentiero alla palina si svolta a sx e seguendolo (per i primi metri si perde un po tra le tracce fatte dalle mucche ma poi riappare ben marcato) si giunge costeggiando poco sotto il crinale, al Passo di Vena m.969 (palina indicatrice e strada sterrata che sale al Faudo da Santa Brigida).
Dal passo seguendo le indicazioni si prosegue col sentiero che restando sul crinale porta prima in piano e poi con ripida salita ad affrontare il pendio finale e a raggiungere il monte Faudo 1149m. punto culminante dell’itinerario, ripetitori, grande croce e chiesetta sulla vetta. Il panorama è notevole, non fosse disturbato dalla colonizzazione umana sarebbe anche molto bello! Spesso vi sono cavalli al pascolo.
Dalla vetta del Faudo si prosegue verso est/mare passando tra la chiesetta e la croce, seguendo una traccia si scende il pendio erboso, dopo un tratto in piano si scende un altro pendio più ripido e si arriva al passo tra il Faudo e il Follia alla cosidetta Sotta (palina indicatrice e cippo poco distante dal colle), dal passo si prosegue sempre nella stessa direzione e si sale per traccia il ripido pendio del Follia, in breve si è sulla vetta m.1031, croce; nei pressi della vetta sul versante verso Pietrabruna vi sono i resti di un arcaico Castellaro Ligure preromano.
Dalla cima si ritorna sui propri passi fino al colle, si gira a dx sul sentiero, si passa subito il cippo a sx ed una casella a destra, nella bella conca prativa alla destra del sentiero (la Sotta), nei pressi del colle, vi sono diverse caselle e sono spesso presenti mandrie al pascolo.
Si segue il sentiero che pianeggiante costeggia a est e poi nord il Monte Faudo, si arriva in breve ad una stradella, sorgente con abbeveratoio, la si segue verso sinistra, sempre nella stessa direzione, fino ad arrivare sulla strada sterrata che porta sul Faudo (palina indicatrice). Alla palina dove la stradella arriva sulla sterrata principale si prende a destra in discesa nei prati con sentiero che seguendo il crinale verso est/mare, parallelo a quello percorso in salita, ci porterà a Santa Brigida. Seguendo il sentiero si lasciano i prati e si entra nel bosco, si costeggia il Casone dei Partigiani e si sbuca sulla strada cementata che vi arriva da Santa Brigida proprio dal cancello di ingresso. Il Casone è chiuso da recinto esterno, se non si trova il cancello aperto è impossibile vederlo anche solo da lontano.
Si segue verso sx la strada in discesa ed in breve si è al Passo di Bastia m767, dove si incrocia la strada sterrata che sale sul Faudo, paline indicatrici e fontana. Si prosegue sempre verso est e il mare imboccando il sentiero a destra subito dopo la fontanella, si incrocia una volta la strada sterrata che sale al Faudo in un tornante (palina indicatrice della Passeggiata nel bosco, itinerario che si segue) , si prosegue sempre col sentiero per crinale, si passano i ruderi di una vecchia chiesetta, il sentiero percorre la dorsale tra folta e bella vegetazione con tratti lastricati ancora ottimamente mantenuti sino a raggiungere attraverso un breve tratto più ripido la chiesetta di Santa Brigida 448m in un ampio spazio di confluenza di poderali, fontana (Sino a qui, a parte il tratto Faudo-Follia-Faudo, abbiamo sempre avuto rari segnavia B/R).
Sulla sx del retro della chiesa, attraversata la strada asfaltata che arriva da Dolcedo (presenza di un grosso cartello informativo sui sentieri e la loro storia), si imbocca la bella mulattiera ben lastricata che scende alle varie borgate, seguendo la mulattiera principale e vecchie frecce rosse, si arriva a Trincheri passando di fianco ad una chiesetta.
Da Trincheri si sale brevemente sulla strada asfaltata verso sx sino ad imboccare la mulattiera che a destra scende a Bellissimi 266m (U paise di balui) dove attraversato il borgo si prende l’ultimo caruggio a destra in discesa, passando sotto un paio di archi in pietra, la mulattiera prosegue a tratti cementata, a tratti in pietra e va a confluire su una strada asfaltata che va seguita verso sx, giunti ad un incrocio tra le case (indicazioni per Dolcedo) si prosegue a destra in discesa fino ad arrivare al bivio dell’andata, si svolta a destra sempre in discesa e si raggiunge in breve il ponte a Dolcedo e il parcheggio richiudendo il percorso ad anello.
- Cartografia:
- San Remo Imperia Monte Carlo n.14 1/50000 ed: IGC
- Bibliografia:
- A piedi in Liguria vol.2 ed:Iter