Roccia: dolomia di buona qualità.
Materiale: serie completa di friends BD fino al 4 (eventualmente raddoppiare misure 0,75-1-2), qualche chiodo assortito per le soste.
Possibile anche continuare su sterrata, normalmente in buone condizioni, fino al termine della stessa.
In entrambi i casi si raggiunge il bellissimo pianoro di Pratociorliero, da cui la parete è ottimamente visibile. Giunti all’inizio del pianoro, attraversare il torrente in direzione delle baite diroccate, superarle e dirigersi verso la parete, attraversando il bosco e poi la pietraia senza percorso obbligato (30 minuti da Pratociorliero).
Discesa: dalla sommità scendere la cresta fino all’intaglio e abbassarsi quindi sul versante ovest per una ventina
di metri (facile ma delicato) portandosi così in un vago canalino detritico. Scenderlo e quando questo si allarga,
continuare a scendere senza percorso obbligato tornando poi a destra sino all'attacco della via, e da qui al parcheggio. (45min)
La via sale sull’inesplorata costiera rocciosa denominata Costa Denti, sovrastante il bel pianoro di Pratociorliero, per il pilastro più estetico e pronunciato. Supera dapprima una fascia più verticale lungo la linea di maggior debolezza, e poi percorre sul suo margine sinistro la bella placconata grigia, portandosi infine in centro per raggiungere e salire una netta e larga fessura che la incide.
L1. salire il netto diedro (IV+, un cordino) e dove questo termina traversare pochi metri a destra (VI-) sino a portarsi sotto una fessura obliqua verso sinistra. Salire dunque seguendo la vaga fessura su roccia molto lavorata (V+) per poi traversare in ultimo pochi metri a sinistra (V) sino a uno scomodo ma netto ripianetto erboso, sulla verticale del lato sinistro di un piccolo tettino (S1, 30m)
L2. tornare a destra e salire quindi verticalmente per il vago diedrino che porta sotto il bordo destro del tettino (V+), uscirne a destra su buone prese e proseguire verticalmente (V+, V-), piegando in ultimo un poco a sinistra andando a sostare alla base di un evidentissimo diedro giallastro obliquo a sinistra. (S2, 20m)
L3. salire a sinistra del diedro per una netta fessura per un paio di metri (VI), fare un passo a destra raggiungendo il diedro (VI-), seguirlo solo un metro e poi ribaltarsi ancora a destra nell’unico punto debole con passo delicato (VI) abbandonando il diedro e riportandosi sulla grande placconata. Ancora qualche metro a destra (V, non facile proteggersi) e poi verticalmente (V-) puntando a una netta fessura. Superarla direttamente su roccia ottima (VI+) evitando accuratamente (!) di utilizzare la grande lama staccata sulla sinistra (attenzione, questa invece decisamente precaria!). Più facilmente prima un poco a destra e tornando poi a sinistra per un vago diedro-rampa, sostandone alla sommità. (S3, 30m, 1 ch. con cordino rosso)
L4. Spostarsi a sinistra per raggiungere il netto diedro-fessura che taglia la placca. Salirlo interamente (V-, IV+) e giunti a un terrazzino proseguire lungo la lama di sinistra (V+) uscendo su un ampio terrazzo alla fine delle difficoltà (S4, 30m)
L5. Per terreno facile (III, II) raggiungere la sommità del torrione (S5, 20m)