dal rif. Talarico si continua la sterrata che ci ha portato lì in auto, si sale fino a un bivio per il rif. della Lausa (palina), e si imbocca la deviazione in direzione di questo.
Si transita vicino al rifugio, si passa vicino ad un cippo (grosso ometto cementato con lapide) poco sopra i 2500m, poi tenendo sempre direzione dx si arriva al bivio per il Passo di Vens, e si segue a dx la deviazione, confermata poco dopo da una grossa scritta gialla ‘PV’ su un masso. Si giunge così al passo, dove si trova una casermetta.
Da qui si segue la cresta a dx, attaccando il muretto preferibilmente lato Pontebernardo, e si giunge a un grosso terrazzo erboso. Si trovano numerosi ometti che ci possono condurre su percorsi diversi:
– o sulla cresta (dx), difficoltà PD- secondo InCima, che si può seguire più o meno integralmente fino alla vetta, con alcuni passaggi esposti
– in alternativa altri ometti ci fanno seguire una larga cengia erbosa lato Laghi di Vens che ci porta fino alla base della punta (difficoltà più contenute e nessun passaggio esposto, F/F+ max secondo ns. valutazione). Da qui si sale a dx più o meno liberamente seguendo gli ometti (passaggi di II-), fino alla cresta ed alla frastagliata Cima (ometto).
- Cartografia:
- IGC - 1:50000 n.7 - VALLI MAIRA, GRANA e STURA
- Bibliografia:
- In Cima, Alpi Marittime Vol II