Si lascia l’auto nel parcheggio sulla strada per le cascate del Toce, proprio all’altezza del cartello che da il benvenuto a Frundwald (Canza in lingua walser). Da qui ci si porta oltre il ponte sul Toce, attraversando il piccolo nucleo di case e stalle in legno con i tipici fregi sulle porte, le finestre e le facciate, fino ad arrivare al cartello che indica la Val Vannino, il Rif. Myriam (tappa intermedia dell’escursione) e il Rif. Margaroli. (5 min; 0h5min)
Da qui, neve permettendo, ci si può mettere le ciaspole ai piedi. Il sentiero comincia dolcemente ed è impossibile sbagliare strada. La traccia a terra è spesso ben battuta il che facilità molto la progressione anche per chi non è allenato o non ha esperienza con le racchette. Si continua così lungo il serpentone con numerosi tornanti fino a quota 1600 circa dove bisogna fare attenzione ad attraversare un pendio che spesso scarica piccole valanghe a lastroni, soprattutto con abbondanti nevicate seguite da favonio. (55 min;1h00min)
Se si fa attenzione a terra troverete sicuramente un gran numero di tracce di animali, volpi e lepri soprattutto, ma anche faine, camosci e scoiattoli. Ci si porta verso sud sempre seguendo la strada, fino all’imbocco della valle facilmente riconoscibile per il rumore non proprio piacevole degli impianti di risalita di Sagersboden a 1780 metri circa di quota. Attenzione all’attraversamento della pista!!(20 min; 1h20min)
Ora inizia un lungo tratto dove la salita si fa più pronunciata, la valle stretta e silenziosa ci porta a quota 2000 metri, dove la vegetazione ad alto fusto lascia spazio ad ontani e rododendri. Gli unici rumori qui sono quelli dell’acqua del torrente Vannino che salta tra i giochi di ghiaccio e neve e qualche richiamo dei numerosi scoiattoli che saltano da un ramo all’altro. (40 min; 2h00min)
Ora la valle appare in tutta la sua bellezza, alte pareti di granito la incorniciano a nord e a sud mentre in fondo è ben visibile la mole bianca della Punta d’Arbola: bellissima montagna di oltre 3200 metri che si specchia nel Lago dei Sabbioni. Ora il sentiero spiana e la valle si allarga: in breve si raggiunge un piccolo guado e subito oltre il bivio sulla sinistra per il Rifugio Myriam, segnalato da un cartello in metallo bianco. (2050 metri) (20 min; 2h20min)
In inverno raggiungerlo non è sempre facile perché raramente vi è una traccia che porta oltre il torrente e la direzione da prendere non è intuibile in quanto il rifugio rimane nascosto da alcuni avvallamenti. Per il rifugio Margaroli e il lago si continua diritto,p
Ci si tiene sempre sulla destra del torrente e in meno di un’ora si è in vista della diga e del Rifugio Margaroli (2196 metri). È meglio risalire il pendio a destra del rifugio poiché il sentiero che porta direttamente alla diga è esposto e facilmente ghiacciato. (40 min: 3h00 min)
- Cartografia:
- Kompass foglio Domodossola K89