L1-L2-L3) Dall’attacco salire come per la Via dei Chiavaresi, ma nel punto in cui questa traversa a destra proseguire diritti, immettendosi in un corridoio delimitato a destra da rocce e a sinistra da faggi. Percorrere 3 facili lunghezze (pendenza massima 45°, cordone a metà) e fare l’ultima sosta ad un grosso faggio isolato (cordone).
L4) Da questa sosta salire traversando a sinistra per circa 10 m costeggiando un risalto roccioso; superarlo direttamente nel punto più basso e proseguire su pendio aperto (60°) fino a raggiungere sulla destra un grosso masso e vari blocchi di pietra. Fare sosta utilizzando le varie clessidre formate dai blocchi incastrati.
L5) Proseguire direttamente per il pendio nevoso fino a raggiungere una bastionata rocciosa sulla sinistra; seguirla tenendosi a destra (spuntoni) rimanendo sul pendio nevoso fino a raggiungere una costola rocciosa con una solida clessidra orizzontale ottima per la sosta.
L6) Traversare sulla destra per 2-3 m in modo da aggirare la costola rocciosa e proseguire direttamente in un evidente canale, delimitato a destra da placche compatte appoggiate e a sinistra da una bassa bastionata rocciosa. Il canale termina contro un grosso blocco con una lunga fessura verticale; aggirarlo a destra e con un breve passaggio di misto uscire sulla cresta terminale a breve distanza dalla vetta.
Discesa
Dalla vetta percorrere la cresta est per circa 50 m fino a raggiungere una calata attrezzata nascosta in una grotta; con una doppia di 50 m si raggiunge l’intaglio della cresta est. Scendere il facile pendio sottostante (lato nord) inizialmente aperto e poi nel bosco fino ad incontrare il sentiero che collega la foce di Cardeto alla Cava 27.
- Cartografia:
- Alpi Apuane