L’Uturuncu è un vulcano inattivo appartenete alla Cordillera Sud-Lipez, abbastanza frequentato ed è uno dei seimila andini più facile da salire, non fosse per il piccolo ghiacciaio di conca collocato nell’anfiteatro roccioso che precede la cima sarebbe quasi una gita escursionistica a quota 6000. Il problema principale consiste pertanto nell’adattamento personale a queste alte quote. Spesso la zona è battuta dal vento e la temperatura può essere talvolta piuttosto rigida. Per raggiungere Quetena Chico il punto di partenza è consigliabile servirsi di un trasporto privato con un mezzo fuoristrada da Uyuni, in quanto sono molto rari i mezzi pubblici che consentano di raggiungere il paese (camion oppure qualche minibus). A Quetena ci sono un paio di hostal che danno buone possibilità di alloggio, ma occorre provvedere a cucinare in proprio. Il periodo migliore per salire questa montagna sono i mesi di luglio e agosto, oltre alla prima metà di settembre. La cima offre uno splendido panorama sulle montagne di confine tra Cile e Bolivia e sui grandi altipiani circostanti, compresa buona parte del Salar de Uyuni. Data la difficoltà a reperire la strada di avvicinamento al colle di quota 5700 m è consigliabile salire con una guida locale.
Avvicinamento
da La Paz per la strada statale RN1 che tocca prima Oruro, poi i centri principali di Challapata e Potosì, dove si svolta a destra per la RN5 che oltrepassa i centri abitati di Chaquilla, San Cristobal, Culpina K e Alota, per raggiungere infine Quetena Chico m. 4160. In parte ci si muove su strade sterrate ed il viaggio è piuttosto lungo, per cui è bene dividerlo in almeno due giorni, prevedendo magari un pernottamento a Potosì. Sono 1070 km da La Paz e almeno 20 ore di viaggio. Da Quetena Chico si segue una strada sterrata, in parte molto sconnessa, fino a quota 5400 m, dove si arriva abbastanza agevolmente con i mezzi fuoristrada.
Descrizione
da Quetena Chico, si segue una stradina sterrata, non sempre agevole (necessario un fuoristrada), si tratta della vecchia strada mineraria, che è sbarrata da quota 4800 m in avanti (solo le guide locali hanno le chiavi e il permesso di proseguire oltre con i propri clienti) fino ad uno spiazzo a quota 5400 m dove ci sono ampie possibilità di parcheggio. Oltre la stradina si presenta piuttosto sconnessa e malagevole, spesso la neve e le frane la rendono impraticabile per i mezzi motorizzati. Si prosegue lungo il percorso della stradina sterrata, che traversa in diagonale verso sinistra, con salita graduale e senza strappi lungo il versante NO dell’Uturuncu. Si supera una zona con alcune fumarole attive (geysers) e si raggiunge l’ampio colle a 5700 m che divide le due cime dell’Uturuncu. La cima più elevata è quella di destra. Si prende una traccia di sentiero che sale subito ripidamente lungo il versante NO della montagna tra terriccio e pietrame mobile, volgendo inizialmente a destra e poi con una lunga serie di serpentine si risale direttamente tutto il pendio detritico in vista di un colletto posto in mezzo ad una cresta rocciosa. Si passa sotto la paretina rocciosa di destra e il sentierino (indicato da alcuni ometti) conduce quindi al colletto (ben visibile anche dal basso) che permette l’accesso alla conca terminale, occupata quasi interamente da un piccolo ghiacciaio. Sia con percorso diretto, oppure seguendo la facile cresta, in parte innevata e in parte detritica si raggiunge la vetta dell’Uturuncu.
In discesa si segue a ritroso lo stesso percorso di salita. Dal colletto di quota 5700 m se si dispone di tempo, è possibile salire anche la cima minore (quota 5930 m) lungo un facile costolone detritico sulla sinistra, percorso anche qui da un sentierino segnalato con diversi ometti.
Ultima revisione 17/10/2016
Autori:
ste_6962