Le prime due lunghezze nel diedro sono un po' viscide a causa delle molte ripetizioni (spesso si trova coda su questa via). Nel complesso arrampicata sostenuta e tecnica nell'ambito del grado 5, a volte un po' stretto. I passaggi chiave sono nella partenza e nel diedro di L2. Peccato (o per alcuni meno male) per il breve tratto su sentiero che conduce al "vire du Grand Jardin", un vasto e panoramico terrazzo boscoso posto a metà dello sperone S-E del Quiquillon, da cui si attacca la seconda parte della via.
Al sole fin dal mattino; dopo la pioggia si trova facilmente del bagnato nella fessura del diedrone iniziale.
In alternativa guidare sopra il paese e parcheggiare nel "parking de l'Adrech" (accesso ben segnalato, strada stretta e dissestata) e seguire le indicazioni per il Quiquillon, che si raggiunge in 10 minuti di cammino su sentiero pressoché pianeggiante; questa alternativa è senza dubbio più comoda e veloce, ma i posti per parcheggiare non sono molti e nei periodi di maggiore frequentazione si rischia di non trovare posto o di rimanere bloccati nel parcheggio o lungo la strada.
L1: 5C partenza tecnica su muro verticale liscio, poi fessurina, tutto molto viscido, sosta su un terrazzino a destra, 20m;
L2: 5C si entra nel grande diedro dalle pareti piuttosto lisce, molta tecnica ed equilibrio, si esce con passaggio delicato sulla destra 4m sotto il grande tetto, poco prima delle striature gialle, sosta comoda ma poco visibile, 25m;
L3: 5B dritti sopra la sosta, si supera un sistema di piccoli strapiombini sulla destra, si ha così accesso ad un pilastrino, poi si traversa a destra, molto divertente, 25m;
L4: 5C partenza fisica con piccolo strapiombo sopra la sosta, poi serie di placche molto tecniche, vera aderenza, 30m;
L5: 5B traverso a destra, per raggiungere “le Grand Jardin”, si può evitare in basso con una traccia di sentiero o in alto con facile arrampicata sprotetta, arrivando in ogni caso all’ampia terrazza; puntare alla parete per la seconda parte della via, una scritta bianca ne indica l’attacco davanti ad un albero;
L6: 5B pulirsi le scarpette dalla terra, attacco violento su muro liscio, poi placca a gocce obliquando lievemente a destra,30m;
L7: 5B traverso a destra, ancora placca a gocce e facile strapiombino finale, la sosta è in cresta, 30m.
Le prime due lunghezze si possono facilmente unire ma servono molti rinvii, di cui 2-3 meglio se piuttosto lunghi per ridurre l’attrito in alcuni punti.
Discesa:
-in doppia, seguire il filo di cresta verso S, con l’aiuto di alcuni cavi in acciaio raggiungere la calata detta “du Grand Jardin” che porta alla terrazza omonima (40m o 2 da 20m); attraversare la terrazza fino alla sua estremità meridionale, dove aldilà di un grande mucchio di pietre si trova la bella calata nel vuoto che riporta alla base della parete S-O (70m o 2 da 35m, ma in realtà con 60m si arriva a 40cm da terra…).
-a piedi, seguendo la cresta verso N (segnavia blu e corde fisse) fino a che non si è obbligati a scendere sul versante O; poco dopo si risale di nuovo in cresta dove tramite una sella si passa sul versante opposto da cui parte il comodo sentiero che passando sotto i pilastri dell’Adrech e dell’Ascle scende al parcheggio dell’Adrech o ancora più giù fino a Orpierre. Consigliato se si ha la macchina all’Adrech o se le vie adiacenti alla calata “du Grand Jardin” sono affollate.
- Bibliografia:
- Grimper dans les Pays du Buëch