Note
8.1Km
Materiale:
qualche dado o friend, numerosi cordini per clessidre e spuntoni (uniche protezioni disponibili, pochissimi chiodi in loco)
Avvicinamento: dal Rifugio Treviso seguire il sentiero 707 fino ai ghiaioni in corrispondenza dell'evidente spigolo della Pala del Rifugio. Risalire i ghiaioni fino alla base della parete.
Scostarsi circa 30m dallo spigolo fin sotto un poco marcato diedro d'attacco. Risalire lo zoccolo basale con arrampicata non obbligata in direzione di un'evidente diedro-camino per circa 80m, sosta su clessidra con cordone.
Discesa:
la discesa dalla Pala richiede attenzione, specialmente se percorsa in caso di brutto tempo. Il tracciato non è difficile (II°) ma è quasi tutto in massima esposizione ed un errore potrebbe risultare fatale... risulta comunque perfettamente segnalato con vernice rossa.
Inoltre alcuni recenti fix facilitano notevolmente e rendono più sicura un'eventuale progressione in conserva.
Dalla vetta camminare lungo una facile cresta sin dove possibile. Qui si scende un canalino roccioso che guarda verso il Vallon delle Mughe. Camminare ora su di una facile cengetta in direzione della base del Torrione di Sant'Anna (la cima che divide la Pala del Rifugio dal Sass d'Ortiga). Si salgono in massima esposizione le facili rocce verso la vetta del monte e poco prima di raggiungerla si passa sul versante nord (verso il Vallon di Sant'Anna) dove si traversa per rocce articolate (massima attenzione!, fix di sicurezza) sino a raggiungere la forcella che divide il Torrione di Sant'Anna dal Sass d'Ortiga.
Percorrere ora il canale che scende costeggiando la parete Sud/Ovest del Sass d'Ortiga (prestare attenzione al tratto attrezzato) e che conduce alla Forcella delle Mughe.
Da qui, mediante il sentiero n. 720 si ritorna al rifugio Treviso e quindi al parcheggio.
Avvicinamento
qualche dado o friend, numerosi cordini per clessidre e spuntoni (uniche protezioni disponibili, pochissimi chiodi in loco)
Avvicinamento: dal Rifugio Treviso seguire il sentiero 707 fino ai ghiaioni in corrispondenza dell'evidente spigolo della Pala del Rifugio. Risalire i ghiaioni fino alla base della parete.
Scostarsi circa 30m dallo spigolo fin sotto un poco marcato diedro d'attacco. Risalire lo zoccolo basale con arrampicata non obbligata in direzione di un'evidente diedro-camino per circa 80m, sosta su clessidra con cordone.
Discesa:
la discesa dalla Pala richiede attenzione, specialmente se percorsa in caso di brutto tempo. Il tracciato non è difficile (II°) ma è quasi tutto in massima esposizione ed un errore potrebbe risultare fatale... risulta comunque perfettamente segnalato con vernice rossa.
Inoltre alcuni recenti fix facilitano notevolmente e rendono più sicura un'eventuale progressione in conserva.
Dalla vetta camminare lungo una facile cresta sin dove possibile. Qui si scende un canalino roccioso che guarda verso il Vallon delle Mughe. Camminare ora su di una facile cengetta in direzione della base del Torrione di Sant'Anna (la cima che divide la Pala del Rifugio dal Sass d'Ortiga). Si salgono in massima esposizione le facili rocce verso la vetta del monte e poco prima di raggiungerla si passa sul versante nord (verso il Vallon di Sant'Anna) dove si traversa per rocce articolate (massima attenzione!, fix di sicurezza) sino a raggiungere la forcella che divide il Torrione di Sant'Anna dal Sass d'Ortiga.
Percorrere ora il canale che scende costeggiando la parete Sud/Ovest del Sass d'Ortiga (prestare attenzione al tratto attrezzato) e che conduce alla Forcella delle Mughe.
Da qui, mediante il sentiero n. 720 si ritorna al rifugio Treviso e quindi al parcheggio.
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Descrizione
- L1:salire per rocce gradonate ed erbose dapprima verticalmente e poi in direzione dell’evidente camino sulla destra, alla cui base si trova la sosta (1 chiodo e 1 spit). 40 Mt., III°, II°, 4/5 clessidre (una con cordino).
- L2:lungo il camino sino ad oltrepassare un masso incastrato, qui uscire sulla sinistra e continuare lungo il filo dello spigolo. Si sosta su di un piccolo terrazzino su due chiodi uniti da cordone. 35 Mt., III°, IV°.
- L3:proseguire senza percorso obbligato lungo rocce appoggiate cercando di rimanere sempre in prossimità dello spigolo sino a raggiungere la sosta (un chiodo e una clessidra) posta sotto uno strapiombo. Le numerose ripetizioni han fatto nascere una piccola traccia lungo i tratti erbosi. 45 Mt., II°, III°.
- L4:aggirare lo strapiombo sovrastante passando alla sua sinistra indi proseguire raggiungendo un facile canale che conduce alla base della prima spalla dello spigolo sulla cui sinistra si sosta (chiodo + clessidra, le relazioni riportano un chiodo a pressione da noi non trovato). 45 Mt., III°, IV°.
- L5:da qui l’arrampicata diviene più continua, interessante e verticale. Salire lungo il diedrino obliquo verso sinistra sino ad uscire su di un terrazzo che si affaccia ancora sul Vallone di Sant’Anna. Qui si sosta comodamente su tre chiodi. 25 Mt., IV°, IV°+, 1 chiodo.
- L6:traversare a sinistra per qualche metro. Qui è possibile salire lungo il camino oppure restare in placca sulla sua sinistra. Le difficoltà dovrebbero essere simili, solo che all’interno del camino la roccia risulta più levigata. Noi abbiamo optato per percorrere la placca sino a quando il camino si stringe, e alla base della strozzatura c’è una sosta su due chiodi. Salendo abbiamo visto 2 chiodi anche all’interno del camino. 30 Mt., IV°, IV°+, V°, 3 chiodi.
- L7:vincere la strozzatura mediante degli appigli un poco levigati e proseguire lungo il camino sino ad uscire in cima alla prima spalla (dove s’incontra una sosta su clessidra con cordone che conviene evitare). Proseguire dunque lungo un filo di cresta sino alla base della seconda spalla. Si sosta su di un’enorme clessidra. 40 Mt., V°, IV°, I°.
- L8:salire il canale a destra della sosta sino al suo termine dove si esce su una serie di rocce appoggiate. Obliquare a destra fino alla base di un diedro nero spesso umido, dove si sosta su clessidra. 60 Mt., III°, II°.
- L9:verticalmente, a destra del diedro nero, lungo diverse fessure sino a raggiungere un terrazzo con un piccolo ometto dove si sosta su due chiodi. 45 Mt., IV°, IV°+, 2 chiodi.
- L10:lungo il diedro fino ad un comodo terrazzo dove ci sono 2 chiodi di sosta (un po’ lontani). 40 Mt., IV°, IV°+, 1 cordone incastrato.
- L11:salire a destra del diedro sino a raggiungere un piccolo terrazzino con ometto sotto degli strapiombi gialli. Si sosta su di una clessidra. 40 Mt., III°, IV°.
- L12:superare a destra il filo dello spigolo riportandosi verso la Val Canali. Salire pochi metri fino all’enorme clessidra sulla quale si sosta. 15 Mt., II°.
- L13:salire verticalmente stando a circa 15 Mt. a destra dallo spigolo lungo una parete molto verticale ma ben appigliata. Sostare su spuntone in corrispondenza del filo dello spigolo. 35 Mt., III°, IV°, 1 chiodo.
- L14:la via originale si sposta a sinistra del filo dello spigolo e sale poi verticalmente la parete sino alla sosta. Noi invece abbiamo proseguito sulla destra dello spigolo aggirando mediante un’ottima fessura l’evidente strapiombo iniziale. Nel tiro s’incontrano roccia ottima e numerose clessidre. Si sosta su clessidra con cordone, più altre due clessidre più piccole da collegare. 35 Mt., IV°, IV°+.
- L15:salire obliquando a sinistra fino ad imboccare una fessura-camino al termine della quale, per rocce più semplici, si raggiunge una piccola cengia sotto degli strapiombi gialli dove si sosta su clessidra (sulla sinistra ci sono ottimi posti da bivacco). 30 Mt., IV°, V°-, 1 chiodo.
- L16:salire a destra degli strapiombi lungo una parete grigia molto verticale. Con un passo delicato si vince sulla sinistra uno strapiombo. Proseguire poi verso destra, aggirando nuovamente lo spigolo per rocce più semplici, sino a raggiungere la base di una fessura verticale dove si sosta su buone clessidre. 30 Mt., IV°, V°-, V°, clessidre.
- L17:lungo la fessura sino a raggiungere il filo dello spigolo che si segue sino ad uscire sulla terrazza. Si sosta su spuntone. 45 Mt., III°, II°, 1 chiodo e una sosta intermedia.
- L18:dapprima camminando e poi per facili rocce si giunge in vetta. Lunghezza da noi percorsa slegati. 75 Mt., I°, II°, passi di III°.
- Cartografia:
- Tabacco - Foglio 022
- Bibliografia:
- Pale di San Martino-Arrampicare, camminare,volare-Ed.Versante Sud
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